Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Un voto alla stagione della Roma? Sul totale sono in bilico, posso dare una sufficienza perché sei arrivato in Europa League, va bene, hai fatto più punti degli ultimi tre campionati, cioè sei punti in più, sei arrivato quinto, che non succedeva da qualche anno ormai, dal 20-21 per cui va bene. Però la stagione va frazionata: per gli allenatori, do 5 a De Rossi, 3 a Juric e 9 a Ranieri in campionato, poi metto a Ranieri 5 in Coppa Italia e 6 in Europa League, perché nella coppa è vero che sei uscito presto ma gliela impicca Hummels, sennò per me col Bilbao non perdi e magari vai avanti. E mi ricordo che la prima partita europea di Ranieri è quella del 2-2 col Tottenham fuori casa e quello ti fa capire quanto la Roma poteva essere comunque all'altezza di giocarsi più partite. Ed è forse il rimpianto più grande che ho. Alla squadra do 6 per il raggiungimento dell'obiettivo europeo però è il massimo che gli puoi dare e il minimo che potevi raggiungere. Poi do 2 a Ghisolfi e 1 alla società. Io non credo a Fabregas prima scelta. Se Fabregas viene alla Roma è ultima scelta della società e di Ranieri, lui non è mai stato la prima scelta. E adesso, se lo è, è perché hai preso no dappertutto. Le prime scelte sono altre, nomi alla Klopp o Conte. Io non credo al ribaltone, ma tu sei vuoi Conte lo puoi ancora prendere, perché alla Juve c'è un gran casino. Le dichiarazioni in conferenza stampa di Ranieri di venerdì fanno pensare a Fabregas, non fanno pensare a uno come Allegri, perché dice "vi dispiacerà quando andrà via". Di Gasperini o di Pioli dice "non l'avreste voluto all'inizio", mentre di questo non dice "non lo volete all'inizio", ma dice "vi dispiacerà quando andrà via", per cui è già cambiato l'identikit. Cioè qua gli identikit cambiano in continuazione perché perché la notizia di ieri e di queste ore è che la Roma non ha l'allenatore. Poi, attacchiamo il telefono e lo annunciano e ha trovato l'allenatore, ma non ce l'ha, ieri Ghisolfi ha detto che non ce l'ha, l'ha detto chiaramente, è questa la tristezza. Io so che la notizia di Fabregas esce dal Como e non mi spiego se questi, che sono ricchissimi, vogliono far vedere che è lui che vuole andare via ma il progetto continua, perché vogliono fare la squadra da Champions, l'hanno detto. Per la Roma di adesso va bene pure Fabregas. Ma non diciamo che Roma ha sfondato Luis Enrique perché lui arrivò dal Barcellona B, Fabregas comunque un percorso già l'ha fatto. Il Como ha giocato benissimo, però aveva la campagna acquisti che magari ce l'avesse avuta la Roma, in alcuni ruoli, e quando Ranieri perde la seconda partita, quella con l'Atalanta, il Como era terzultimo a 10 punti e la Roma era quindicesima a 13. Per cui, è misurato alle ambizioni della Roma? Comincio a pensare di sì, perché poi si sono seguite, piano piano sono salite insieme. Però lasciamo stare la Champions, lasciamoli stare quei discorsi, perché quelli si fanno con l'allenatore che ti dice: mi serve Lukaku, mi serve il sostituto di Kvaratskhelia, mi serve Thuram e così via. Così si fa la squadra per vincere e non per partecipare. Ma qui mi sembra che vogliamo solo partecipare".