Gabriele Gravina, ospite del Festival della Serie A in corso di svolgimento a Parma, è intervenuto in occasione del panel "Calcio, la passione degli italiani". Il presidente della FIGC ha parlato della disfatta dell'Italia contro la Norvegia, delle voci sulla panchina del ct Luciano Spalletti e dei nomi circolati per la sua sostituzione, tra cui c'è quello di Claudio Ranieri. Ecco le sue dichiarazioni.
La sconfitta con la Norvegia
"La Norvegia ha avuto crescita esponenziale, ora è tra le più forti in senso assoluto. Oggi rappresenta qualità straordinarie. In questo momento è più forte di noi. Si può anche perdere però bisogna capire come si perde. Bisogna capire come si perde. Il nostro campionato ci ha consegnato giocatori stremati. Molti giocatori sono arrivati pochi giorni prima della partenza, non si può preparare una partita contro una corazzata in così poco tempo".
La situazione del girone
"Non voglio nemmeno pensare a un'Italia senza Mondiale. È evidente che se perdi giocatori per infortunio su cui avevi lavorato in avvicinamento alla qualificazione al Mondiale se la partita non è stata sentita come avremmo dovuto è un problema. Non voglio nemmeno pensare a un'Italia senza Mondiale".
Gli attacchi a Spalletti
"Mi hanno dato fastidio gli attacchi di alcuni soggetti. Sono attacchi inutili e di persone che aspettano questi momenti per farli. Mi ha infastidito anche una falsa informazione di quelli che sono i temi reali. Gli attacchi che sta subendo Spalletti sono immeritati. L’ho trovato molto combattivo. Da subito dopo la partita ha indossato l’elmetto e l’armatura. Stiamo parlando in queste ore con Luciano. Dobbiamo trovare la soluzione per il miglior rilancio in vista di domani sera. Dopo ci sarà tempo per fare le valutazioni. Il rilancio sarà con Spalletti? No questo non posso dirlo, stiamo parlando e ragionando".
L'importanza della maglia Azzurra
"La maglia azzurra non è un colore, è un'eredità e questo dobbiamo far capire ai ragazzi. È un'eredità storica. Quando indossi quella maglia porti addosso il peso, orgoglio di milioni di cittadini. Ed è una maglia che non ti appartiene, te la prestano. Quella maglia te la prestano i bambini che ti guardano perché sognano di indossarla, te la prestano quelle persone che quando cadi vogliono vedere nei giù occhi la voglia di volerti rialzare. Quando la indossi sei un popolo, se noi non facciamo capire questo...".
Su Ranieri
"Un abbraccio a Claudio. Ci sono tanti nomi, ma non è il momento dei nomi. Dobbiamo rispettare l'allenatore della nazionale".