Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Quando dico che Bruno Peres, che a me non piaceva, oggi è 'più forte' di Wesley, è chiaro che sia una provocazione. Il punto non è il valore assoluto: Wesley è appena arrivato, è giovanissimo e ha margini di miglioramento. La verità che quella provocazione vuole evidenziare è un’altra: Bruno Peres era più pronto al nostro calcio— veniva dalla Serie A, conosceva tempi, tattica e intensità. Wesley arriva dal Brasile: serviranno settimane per adattarsi a ritmi, posizione del corpo, letture difensive, gestione della pressione. È fisiologico. Stesso discorso su Politano e Soulé: non è cattiveria, è fotografia dell’oggi. Politano è un profilo pronto, rodato, continuo; Soulé ha talento e colpi, ma deve ancora trasformare qualità in continuità e peso specifico dentro la partita. Non è un giudizio definitivo, è un valutare il presente, senza negare il potenziale. Perché insisto? Perché a Roma tendiamo a innamorarci dei nostri e a raccontarli sempre come i più forti di tutti. Io spero che lo diventino, ma oggi bisogna mantenere l’asticella sul reale. Quando vengo attaccato dai 'Pallottiani', mi esalto: per me è una medaglia."