Questa l'apertura di Mario Corsi nella puntata di Te la do io Tokyo del 22 settembre:
"Bisogna essere onesti: vedere Pellegrini fare gol, esultare e commuoversi fa effetto. Al di là delle valutazioni sul giocatore, ieri la copertina della partita è meritatamente tutta sua e siamo contenti per lui, il resto poi si vedrà. Gasperini ha fatto una scelta folle: ha mandato in campo un calciatore che non giocava da cinque mesi, con zero minuti in Serie A, messo ai margini da tutti e declassato da capitano. Eppure Pellegrini ha retto 70 minuti ad altissimo livello: questa è forse la cosa che mi ha stupito di più. Non sono mai stato un grande estimatore, anzi, ma bisogna riconoscere che questa vittoria é targata Pellegrini, Cristante e Mancini, con il contributo fondamentale anche degli altri, sopratutto di Koné e Rensch. È una vittoria importantissima, a prescindere da come sia arrivata, perché il derby non è mai una partita come le altre. Quando lo vinci, le valutazioni passano in secondo piano: conta solo che lo hai vinto. Ieri, dopo la partita, ho sentito qualche radio romanista e mi ha colpito questa voglia di sottolineare più quello che non ha funzionato che ciò che invece è andato bene. Ma quando vinci un derby in quel modo, almeno per un giorno, bisogna solo esultare e divertirsi. Le analisi tattiche si faranno nei prossimi giorni, oggi lasciateci godere: abbiamo vinto il derby, sfottiamoli e festeggiamo."