A margine del Consiglio Federale tenutosi oggi a Roma, il presidente della Figc Gabriele Gravina è intervenuto su diversi temi legati alla Nazionale e al calendario dei prossimi mesi, in particolare sull’ipotesi di uno slittamento della 30ª giornata di campionato, che precederebbe l’eventuale playoff per la qualificazione al Mondiale:
«È già in atto un dialogo, ma come detto in consiglio federale abbiamo ancora due partite da disputare. Abbiamo raggiunto il primo obiettivo minimo, il calcio ci insegna che ci sono delle leggi spietate. Aspetteremo le due partite, dopo il sorteggio del 21 novembre valuteremo questo. Ritengo piuttosto fantasioso lo slittamento di una partita di campionato, basti vedere la struttura del calendario. Quella è un’opzione particolarmente remota, ci appelliamo al buonsenso della Lega Serie A e ipotizziamo un paio di stage, uno in particolare il 9-10 febbraio quantomeno per dimezzare i temi di distacco dal 16 novembre al 26 di marzo. Sono mesi lunghi dove il mister non avrebbe la possibilità di vedere i giocatori tutti insieme. C’è disponibilità e apertura a parlarne, poi bisognerà vedere gli impegni a livello nazionale e internazionale dei club».
Gravina ha poi commentato il percorso recente dell’Italia di Rino Gattuso, soffermandosi sui momenti chiave delle qualificazioni:
“Italia-Svizzera è stato il punto più basso. Poi abbiamo avuto un momento di esaltazione con la vittoria in Francia e poi con il Belgio a Roma. Poi abbiamo conosciuto un momento di grande criticità. Il calendario ha certamente creato un po’ di disagio. E siamo arrivati a Norvegia-Italia già con le spalle al muro. Corriamo il rischio di vincere 7 partite e di arrivare secondi. C’è chi con 1 punto va ai playoff. Gattuso sta ridando carattere, voglia ed entusiasmo”.
Il presidente federale ha anche risposto con fermezza a chi chiedeva di non disputare la gara Italia-Israele per motivi politici legati al conflitto in Medio Oriente:
“Noi facciamo calcio, dovevamo perdere e subire una penalizzazione e non andare al Mondiale? E ci mandavamo proprio Israele, che non vogliono che partecipi? Chi ha pensato questa cosa ha detto una grande idiozia sportiva”.
Infine, Gravina ha fornito aggiornamenti sui progetti infrastrutturali legati a Euro 2032 e sul nuovo stadio della Roma:
«Esiste una valutazione in atto che richiede il rispetto di alcuni standard della Uefa, non può esserci alcun documento. La decisione spetta poi alla Figc, ho sentito tante attività a riguardo ma spetta solo a noi. Abbiamo strutturato un gruppo tecnico con all’interno un rappresentante Uefa come Michele Uva che conosciamo bene. Oggi lo diciamo noi che San Siro non rientra negli standard. Abbiamo fatto un incontro per il nuovo stadio della Roma, c’è massima disponibilità del sindaco ed enorme volontà della proprietà della Roma. Mi sembra che siano a buon punto, ho buone speranze e sono molto fiducioso del fatto che la città di Roma potrà avere il secondo stadio».