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Domani alle 20:45 la Roma affronterà il Como allo stadio Olimpico, nel match valido per la 15esima giornata di Serie A. Oggi Gian Piero Gasperini è intervenuto nella consueta conferenza stampa della vigilia. Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Ieri Fabregas l'ha elogiata, siete allenatori con tante idee. Che partita sarà e che allenatore è lo spagnolo?
"Sicuramente sarà una partita tesa, il Como ormai è una realtà e non è una sorpresa per gli investimenti fatti, ma per la loro qualità. Vederli giocare è molto piacevole, domani verrà fuori una partita tra due squadre che punteranno a ottenere il massimo. Sarà importante, anche se non determinante, per i valori di una classifica che è corta e ha tante squadre in pochi punti. Fabregas ha dato al Como un'identità di gioco a una squadra che predilige il risultato tramite il gioco, con gli esterni offensivi e tecnici che giocano dentro il campo".
Ndicka ed El Aynaoui ci saranno?
"Ndicka rimane, domani ci sarà. Il resto si vedrà nelle prossime partite. Per El Aynaoui il Marocco si è appellato alla FIFA, quindi attendiamo il loro responso. Chi giocava sabato e domenica ha potuto utilizzare i propri calciatori, noi che invece giochiamo di lunedì potremmo avere un problema, anche se si tratta della stessa giornata".
Dopo 5 mesi dal suo primo allenamento, cosa l'ha conquistata e cosa manca? Le piacerebbe chiudere qui la carriera?
"Sì, ma non subito (ride, ndr). L'impatto è stato positivo, oltre le migliori previsioni. Sono venuto con la speranza di fare un bel lavoro e con la convinzione che fosse l'ambiente giusto per fare bene. Dobbiamo essere ambiziosi e non presuntuosi, ovviamente dobbiamo però migliorarci come tutte le squadre che vogliono giocare per le alte posizioni in classifica. Non voglio che siamo avvelenati, ma coesi e compatti".
Cosa manca a questa squadra per essere in alto?
"Ci sono tutti gli ingredienti che vanno impastati bene per farli uscire. C'è la società, il pubblico, la possibilità del nuovo stadio e di far crescere la squadra. Non si tratta di sfortuna, dobbiamo semplicemente fare di più, valutando bene e facendo le soluzioni giuste. Gli ingredienti però ci sono tutti".
Lei ha parlato spesso del nucleo forte della squadra, ma con il Celtic ha vinto anche senza pezzi importanti. A che punto è la gerarchia?
"Non c'è stato tutto questo turnover con il Celtic. Sono contento per Pisilli, Rensch aveva già dato qualche buon segnale, El Aynaoui di più, e sono contento per Ferguson. El Shaarawy è qui da una vita. Come squadra abbiamo bisogno di giocare ad alti livelli, dobbiamo alzare il tiro quando troveremo squadre più forti per poter raggiungere traguardi migliori. I giovani dietro stanno crescendo, tutti si sono allenati bene. Ognuno ha avuto e avrà le occasioni per giocare. Le gerarchie invece ci saranno sempre".
Come sta Dybala e che momento è il suo?
"Vediamo, manca l'allenamento di oggi. Ha avuto un momento positivo ma deve stare bene fisicamente, il calcio di oggi non ti permette una condizione precaria. Ma non ho nessun dubbio quando Paulo sta bene".
Muriel con lei all'Atalanta era diventato un giocatore che segnava molto spesso entrando dalla panchina: Dybala può diventare decisivo allo stesso modo?
"Mi auguro anche di più, ma dipende da Paulo e non da altre cose. Parla sempre il campo, è l'unica cosa che conta e dà risposte. Quando Dybala sta bene, ha sempre giocato partite intere anche consecutivamente".
Un mese fa aveva parlato del primo allenamento buono di Ferguson, giovedì poi ha segnato una doppietta e ha giocato bene: lo vede un giocatore da Gasperini?
"Non deve essere un giocatore per me, deve essere un giocatore utile alla Roma, quella è la cosa più importante. L'altra sera lo è stato e il discorso vale per tutti. Il punto è questo, non riguarda l'allenatore. La Roma è sopra a tutto e tutti".
La Roma ha recuperato lo svantaggio solo a Firenze: dipende dalla difficoltà con le difese chiuse?
"Non dobbiamo più andare sotto (ride, ndr). Se la cosa si è ripetuta, evidentemente qualche problema c'è stato, per fortuna però il calcio è dinamico. Deve essere una capacità anche quella, non possiamo perdere ogni volta che prendiamo gol per primi".
Roma-Como si può definire uno scontro Champions? A che punto sono i rinnovi, in particolare quelli di Pellegrini e Dybala?
"Per il tema dei rinnovi la questione è solamente economica, non posso entrare nel merito. Sarà uno scontro per l'Europa. Prima pensiamo a conquistare un posto in Europa, poi eventualmente vedremo per la Champions. Stesso discorso per l'Europa League, dove abbiamo 12 punti. Intanto ci siamo guadagnati almeno un posto nei playoff, poi vedremo se riusciremo a entrare direttamente nelle prime 8. Sicuramente a febbraio la Roma giocherà ancora in Europa, Le cose vanno fatte un pezzo per volta, quella di domani sarà un mattoncino importante per la lotta per l'Europa, poi vedremo se lo sarà anche per la Champions".
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