Zbigniew Boniek, vice presidente della UEFA, è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni sui 101.500 di Centro Suono Sport dalle 10 alle 14.
In merito dell’intervista alla Gazzetta dello Sport di ieri, quando lei dice che la Roma non ha campioni ma grandi giocatori, esclude anche Dybala? “Pensavo questo: in una squadra ideale per vincere, quando hai 3-4 fuoriclasse puoi anche non curare l’aspetto di gioco perché alla fine la differenza la fanno le individualità, i campioni. La Roma ha buonissimi giocatori, ho sempre detto che Dybala può essere sopra di tutti ma deve giocare per trovare la condizione ideale per poter mettere in movimento quello che lui possiede. Abbiamo visto ad Udine che fino a quando è stato fresco faceva giocate importanti. Lui è quello riconosciuto di livello top, poi ci sono altri che possono ambire a questo come Abraham, Zaniolo, aspettiamo anche i miglioramenti Pellegrini. Poi ci sono anche calciatori di grandi prospettive. Non ho detto questo però, la mia non era un’accusa di qualcosa”.
Nella Juve qual è il fuoriclasse oltre Di Maria? “Infatti la Juventus sta soffrendo, nonostante i buoni giocatori. La Roma, per andare meglio, deve trovare adesso una sua definizione, perché anche a Udine gli errori dei calciatori ci sono stati e quando è così una partita la perdi. Siamo passati poi per vari sistemi di gioco. Questa squadra per giocare bene, secondo il mio punto di vista, deve giocare con tre dietro, Mancini, Smalling e Ibanez e deve avere anche una-due alternative per il turnover. Anche con questi attaccanti la Roma dovrebbe giocare con il 3-5-2, questa è la mia visione del calcio. Dybala può fare la seconda punta con Abraham, può fare la seconda punta Belotti, poi c’è Zaniolo…”.
A Udine è stato più un problema mentale? “Io lo chiamo “problema romano”, quando abbiamo la possibilità di mettere il timbro… Non è la prima volta che succede. Meglio perdere però una volta 4-0 che quattro volte 1-0 come ha detto Mourinho”.
“A Torino il primo tempo è stato disastroso e nessuno si aspettava che la partita contro l’Udinese seguisse la stessa scia. Forse a Udine, nonostante tutto, abbiamo giocato anche un po’ meglio nel primo tempo rispetto alla partita contro la Juventus. Poi dobbiamo riconoscere anche la forza dei calciatori dell’Udinese, una società che ha calciatori forti fisicamente. Oggi bisogna prendere giocatori veloci e questo si è visto perché l’Udinese andava velocissima. Poi è stata anche aiutata perché il primo gol è come se fosse un’autorete, poi l’errore di Rui Patricio e quando poi subisci dei gol per degli errori alla fine perdi. Con i nuovi arrivi nella Roma è cambiata anche un po’ la gestione della squadra, bisogna trovare un equilibrio giusto. Matic e Cristante non fanno girare palla in maniera veloce, sono metodici. Diciamo così: può succedere, siamo là, cerchiamo di vedere le cose in maniera positiva, ci aspetta un’altra partita”.
La Roma può competere per lo scudetto? “Una squadra quando è incompleta e inizia il campionato deve avere degli obiettivi stabiliti. Per me la Roma ha tre obiettivi: andare in Champions League, è il primo, poi cercare di conquistare la Coppa Italia e il terzo obiettivo è superare la fase a gironi di Europa League. Se nessuno di questi tre obiettivi verrà raggiunto qualcuno dovrà essere messo davanti alle proprie responsabilità. Sul possibile ritorno in Champions League la Roma è sulla buona strada anche se non bisogna perdere gare come quella di Udine. In Italia ci sono cinque squadre superiori: le due milanesi, la Juventus, il Napoli e la Roma. Poi c’è la Lazio, sempre pericolosa, poi Fiorentina, Torino, Udinese… Non sarà facile comunque arrivare tra le prime quattro”.
Paredes: “Non lo conoscevo al 100%. Si sente bene però in quel centrocampo, almeno questo mi è sembrato: cerca la palla, imposta bene. Può dare alla Juventus un certo equilibrio. Qualsiasi squadra per essere equilibrata deve giocare con centrocampisti in grado di fare le due fasi e Mourinho deve trovare una soluzione ideale per far crescere la squadra”.
In una stagione come questa, molto particolare, giocare l’Europa League invece della Champions League può spostare qualcosa negli equilibri? “Non credo anche perché all’inizio giochi sempre sei partite, a prescindere dalla competizione. I grandi giocatori hanno bisogno di grandi sfide, più aumenta la difficoltà e più restano concentrati. Quando giochi con squadre meno conosciute rischi di perdere malamente come è successo alla Roma contro il Bodo. Quando giochi contro squadre di un certo livello, come Real e Barcellona, cambiano l’attenzione e la preparazione. Questa è una stagione particolare ma per tutti e le grandi squadre sono abituate a giocare sempre”.
L’esonero di Tuchel, tecnico del Chelsea: “Lui arrivò al posto di Lampard nel Chelsea. Gli allenatori sono come il tempo, a volte il tempo può essere buono o cattivo. Tuchel è diventato scarso all’improvviso? No... Con il Chelsea aveva vinto la Champions e poi lo hanno mandato via dopo una sconfitta con la Dinamo Zagabria. Vi dico una cosa: quando ho visto i giocatori della Dinamo ho pensato potesse uscire un risultato strano perché è una squadra che ha diversi giocatori sloveni, serbi e croati che hanno qualità, buona tecnica di base, sono cattivi e preparati. Hanno fatto il loro dovere con una grande vittoria. Mi chiedo ora chi possa prendere il posto di Tuchel sulla panchina”.
L’esonero di Mihajlovic: “Come ho visto questo esonero? Male. Il Bologna non gioca per lo scudetto o per andare in Champions League e anche questo inizio di campionato sciagurato non mette a rischio retrocessione la squadra. Dal punto di vista umano questo esonero è arrivato troppo presto, poi Sinisa è uno che ha le “balls” e davanti ad altre sconfitte avrebbe potuto dimettersi da solo. Mi dispiace veramente per lui, questo sport è crudele. Poi in questo periodo a Sinisa serviva la panchina anche per altri motivi. Il Bologna non ha giocato neanche male in queste prime partite. E’ stato un esonero prematuro. Se fossi il Bologna prenderei De Rossi che ha grandissima voglia, che sta portando avanti il corso di Coverciano. Un campione come De Rossi non deve partire da Serie B o Serie C, non è mare suo, deve andare in una squadra dove ci sono da gestire giocatori seri, partite serie. Io lui lo vedrei benissimo, ha tutto per diventare un grandissimo allenatore”.
La Polonia e il Mondiale: “In assenza dell’Italia tifiamo la Polonia… In attacco Lewandowski-Milik e con Zielinski alle loro spalle siamo pronti per la medaglia (ride ndr). Nel girone abbiamo l’Argentina, l’Arabia Saudita e il Messico. L’esordio contro il Messico sarà determinante, dove può iniziare o finire il nostro Mondiale. Se perdi con il Messico al 90% sei fuori. I messicani sono 18esimi nel ranking Uefa, calciatori con le palle che non regalano niente, calciatori forti e bravi tecnicamente. Non sarà facile batterli, sono sempre pericolosi”.
La Roma e il Fair Play Finanziario: “Non sono mai entrato dentro queste carte riguardanti il FPF perchè io mi occupo più della parte di calcio. La Roma si è messa a collaborare con la UEFA e di questo aspetto parlo il meno possibile perché se non si conosce tutto alla perfezione è inutile parlare”.
Un voto a Tiago Pinto per il mercato? “A Roma tutto dipende da Mourinho, questa è la mia impressione. Se decide Mourinho lui sta mettendo in pratica in maniera corretta e buona. L’impressione mia su Tiago Pinto è molto positiva, speriamo che ci possa dare una mano per far crescere questa società”.
Il Mondiale: “Sto pensando se andare o meno anche perché ci sono delle difficoltà nella gestione di questo Mondiale. Quando l’arbitro fischia l’inizio della partita tutto sarà perfetto ma quello che c’è intorno crea dei grossi problemi. Io ho sempre detto che il Mondiale in Qatar non doveva essere fatto perché il bando di concorso prevede che i Mondiali devono essere giocati a cavallo tra giugno e luglio. In Qatar non si può giocare tra giugno e luglio e quindi non dovevano essere neanche ammessi al bando. E’ andata come è andata però… Vedremo come sarà la situazione della Roma: se sarà positiva andremo, altrimenti resterò a casa”.