Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Rispetto al recente passato, mi riferisco soprattutto all'epoca di Mourinho, ma diciamo anche del primo De Rossi, le incertezze erano legate al 90% allo stato fisico dei giocatori: "Oddio si è fatto male Dybala, oddio s'è fatto male questo, oddio si è fatto male quell'altro, ora chi mandiamo in campo". Oggi, oltre a questo, perché comunque hai fuori Saelemaekers, hai Dybala sempre in dubbio eccetera eccetera, c'è appunto la questione che ancora non si sa bene qual è l'assetto definitivo di questa squadra o almeno io non l'ho capito. Per esempio, Soulé, è uno che ha iniziato male, va bene, ma esattamente in che ruolo dovrà giocare, dovrà fare l'esterno come faceva a Frosinone o dovrà fare il trequartista? Baldanzi è uno che deve fare più l'attaccante o deve fare più la mezzala? È una cosa che non ho ancora capito. Koné è uno che deve fare il titolare, come io sostengo, o deve giocare una volta sì e una no, come pare che la pensi Juric, tra l'altro prendendo una direzione diversa rispetto al ct della Francia che mi pare stia dando molta fiducia a Koné. Uno dei lati più foschi alla vigilia di questa partita è che tu puoi anche essere inferiore, si sa che la Roma è inferiore all'Inter, però se uno ci arrivasse con una formazione standard, un 11 titolare più o meno definito, sarebbe un po' meglio. Il problema è che non si sa esattamente che scelte verranno fatte perché io credo che stesso Juric stia ancora cercando di capire sia l'assetto definitivo della squadra, sia gli uomini su cui può contare. Questa è l'incertezza, che deriva però da una parte da questo cambio scellerato di allenatore. Perché, con tutto quello che si può pensare di De Rossi, la mancanza di esperienza eccetera eccetera, cose senz'altro vere, magari lui un'idea di calcio ce l'aveva e magari a quest'ora avrebbe già trovato la quadratura del cerchio. A Juric ovviamente un po' di tempo glielo devi dare, nessuno mette sul banco degli imputati Juric, per carità, però un po' di tempo all'uno e un po' di tempo all'altro, il tempo scorre e arrivano le grandi partite. E adesso ti trovi di fronte un'Inter, a cui possiamo pure trovare dei punti deboli, il fatto che ha preso tanti gol, ogni tanto si addormentano, soprattutto con l'Europa in vista, ma la verità è che è molto più forte di te. Questa è una partita da X2, datemi il pareggio e io me lo prendo. Un contratto a gettone a Pogba? Io lo farei, perché no. Se non mi costa niente, qual è il problema? Se sta al 5% e non può andare in campo, non cacci. Un giocatore come Pogba, anche al 70%, è uno che ancora può dare un contributo importante, tu non è che hai Iniesta e Xavi a centrocampo. Poi per carità, viene da dove viene, ha la storia che ha, le vicissitudini che ha avuto, quelle sono altro genere di considerazioni. Ma, da un punto di vista puramente tecnico, se sta abbastanza bene, lui uno che può dare un contributo importante. Se vogliamo essere una grande società, una grande squadra, puntare a vincere qualcosa, secondo me, dovremmo anche un po' attenuare questo atteggiamento secondo cui quello no, quello no, quello no, quello no, quello no perché poi su piazza non ci rimane più nessuno. Se hai un tecnico di livello come come Conte, eh vabbè, ha un passato juventino, amen".