Antonio Felici a Te la do io Tokyo: Dubito che quest'anno vedremo una Roma come l'Atalanta di Gasperini. Serve l'esplosione dei nuovi acquisti

Nel primo tempo la Roma l'avevo vista abbastanza bene, non era un Derby straordinario ma la Roma aveva preso l'iniziativa e il campo mi dava la sensazione che la Roma fosse più forte della Lazio. Poi loro nel secondo tempo hanno messo un po' più di foga e determinazione, qualche cambio li ha aiutati e la partita si è riequilibrata, ma comunque la Roma ha fatto qualcosa per poterla vincere, quindi mi prendo i 3 punti con grande soddisfazione. A mente fredda, se guardiamo i numeri, non sembra una squadra di Gasperini. 

 

Uno momenti centrali della stagione è stata la conferenza di Gasperini prima del Derby, quando lui ha detto che deve uscire dalla sua comfort zone e adattarsi ai giocatori che ha, questo è un segno di grandissima saggezza, che fa sì che la Roma abbia fatto buoni risultati pur non essendo ancora gasperiniana. Al tempo stesso, però, Gasperini ha detto pubblicamente che i giocatori che ha a disposizione non sono esattamente quello che servirebbe per fare il gioco che lui normalmente ha in testa e ha detto che deve trovare altre soluzioni. E allora mi domando: al di là dei risultati che verranno, siamo sicuri che quest'anno vedremo una Roma che somiglia all'Atalanta? Io comincio ad avere qualche dubbio. Le squadra di Gasperini solitamente segnano tanto e prendono anche gol, questa invece è una squadra che per farle un gol devi faticare in maniera mostruosa, ma che ha una media di meno di 1 gol segnato a partita. Il dubbio me lo ha instillato lui con quelle dichiarazioni. 

 

Mi aspettavo un inizio difficile perché pensavo che Gasperini fosse integralista. Però solo la saggezza dell'allenatore non basterà: bisogna che i giocatori nuovi che sono arrivati raggiungano determinati livelli. Perché se Wesley ed El Aynaoui non dimostrano di valere le cifre spese o lo stesso Bailey, ricominciamo sempre con la stessa Roma. Invece dobbiamo fare un passo in avanti e questo si può fare con l'esplosione dei nuovi e di Soulé, che mi sembra ben indirizzato, questo è necessario. Il problema di El Aynaoui è che ancora non abbiamo capito dove deve giocare. Lui in carriera parte mediano, ma nell'ultima stagione in Francia ha fatto il trequartista, facendo bene e segnando gol. Però, quando Gasperini lo ha schierato più avanti, lo abbiamo visto vagare per il campo. Deve darsi una registrata con l'aiuto di Gasperini e risolvere il dilemma del ruolo, altrimenti resta nella terra di mezzo. Io mi aspetto molto da Wesley: finora qualche volta mi ha soddisfatto e qualche volta no. Lui gioca sulla fascia, che è un ruolo fondamentale per Gasperini, ha una spiccata propensione offensiva e deve incidere di più, perché le potenzialità ce le ha. 

 

Pellegrini, tra i giocatori della Roma più dotati, è il più discontinuo. Nell'ultimo anno cos'ha fatto? Il gol al Derby l'anno scorso e il gol al Derby adesso, per il resto, niente. Pellegrini gioca una partita ogni 20. Se poi succede il miracolo, comincia a esprimersi con continuità con gol, assist, prestazioni da 7, sarà una cosa clamorosa e mai vista nella sua carriera e si potranno pensare cose diverse. Sono troppi anni che ragioniamo sui "se". Se il centro del dibattito è ancora Pellegrini, vuol dire che non abbiamo fatto un passo avanti".