Francesco Balzani di Leggo e La Gazzetta dello Sport è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"La partita di stasera non penso che sarà una battaglia, la Roma vista con l'Inter basta e avanza. Sono d'accordo con Gasperini che il calcio italiano è presuntuoso, perché poi andiamo fuori e ci rendiamo conto che l'Italia non conta più quasi niente, per cui bisogna stare comunque attenti ma il Plzen non è un grande avversario, anche in campionato non sta andando bene, a parte il centravanti non ha giocatori interessanti. Poi è vero che la Roma non ha una grande tradizione con le squadre ceche, soprattutto riguardo a una partita, ma non serve un clima da battaglia, basterà giocare a pallone. Ovviamente devi vincere per forza, perché poi ci saranno partite complicate.
Gli osservati speciali per le pagelle? Tsimikas, El Aynaoui e Dovbyk. All'ucraino vorrei poter dare un 7 anche prima che faccia un gol, magari già dal primo tempo. Non gliel'ho mai messo e mi piacerebbe. Ferguson non giocherà titolare, forse dalla panchina. Dybala lo vuole titolare per quanti minuti sarà possibile, perché Gasperini ha visto che con lui è un'altra squadra. Per cui ora che sta benino lui lo sfrutta finché il giocatore non gli dice che non ce la fa più. Era già successo con gli altri allenatori. Tutto perché in questi anni non hai costruito alternative credibili e si poteva fare. Sull'impiego di El Shaarawy non sono sicuro, mi sembra che Gasperini lo abbia accantonato. Anche se non fa partite enormi, la densità d'area di cui ha parlato Gasperini la crei con giocatori come Dybala. E speriamo Bailey.
Adesso ha quasi tutti a disposizione e Gasperini potrà farsi un'idea della Roma che vorrà. Questo è un po' l'appello finale per Dovbyk: se non darà segnali, passerà a quello su cui sta lavorando già da un po', ovvero l'attacco leggero. Se non si sveglia un centravanti, vedremo spesso il tridente con Soulé, Bailey e Dybala.
Con il Sassuolo mi aspetto Wesley a sinistra, Gasperini sta studiando molto questa nuova posizione del brasiliano, perché a destra ha due giocatori affidabili come Celik e Rensch, mentre Tsimikas ancora non lo ha convinto. Chi consta convincendo dietro è Ziolkowski, che può prendere il posto di Celik se il turco va sulla fascia. In questo momento il tecnico può sperimentare: è vero che sono partite che valgono punti, ma prima non poteva, tra infortuni e ritardi di mercato. La Roma titolare cominceremo a vederla da qui alla sosta.
Ieri ho visto Gasperini molto rilassato. Al di là del dispiacere del risultato, lui è rimasto molto contento di quello che ha visto nel secondo tempo con l'Inter. Gli errori tecnici di Wesley si vedono, ma evidentemente Gasperini vede qualcosa in più dal punto di vista degli equilibri e della densità offensiva. Sono convinto che non rimetterebbe Ndicka a destra, ma per il resto le scelte fatte con l'Inter le tiene in considerazione.
La questione stemma? Io sono cresciuto con il Lupetto, che poi negli ultimi anni è stato rivalutato perché c'è un ritorno del vintage col moderno e infatti viene sfruttato per i giovani. Non è una cosa nuova ma viene visto come tale per la sua modernità. Per cui capisco il discorso dell'utilizzo commerciale. Capisco meno lo stemma che va sulla prima maglia, sul sito e sui giornali. Lì c'è il logo di Pallotta, che sappiamo essere in scadenza. Tutto il caos lo ha causato quel logo, perché che la Roma alternasse il Lupetto e la famosa Lupa che c'era dagli anni 30-40 non era un equivoco, uno era uno stemma un po' più giovanile e commerciale, l'altro quello che simboleggiava proprio la squadra. Purtroppo l'obbrobrio di Pallotta crea ancora un po' di confusione. Io ero convinto che dopo l'annuncio dei Friedkin avrebbero tolto quello stemma già quest'anno, invece mi hanno spiegato che per ragioni commerciali, contrattuali e di brand non si è potuto fare subito. Però il simbolo della Roma è quello della Lupa. Poi quello di ASR è più un'immagine a cui sono legati molti tifosi. La gestione precedente ha provato a cancellare la storia, con la data di nascita, lo stemma, togliendo immagini di personaggi importanti a Trigoria, cacciando bandiere. Quello shock lo hanno assorbito piano piano, i Friedkin sono stati lenti ma hanno ascoltato questo dolore dei tifosi. All'Olimpico il logo di Pallotta non compare più, mi sono stupito che non lo abbiano cambiato già per la maglia di quest'anno.
Ziolkowski? Se parte titolare e poi prende un rosso, ti rovina la partita, è un po' irruento. Mancini ci sta lavorando molto, lo ha preso sotto la sua ala perché gli è piaciuto fin da subito. Ha dei mezzi atletici importanti, anche perché ha fatto arti marziali. Atleticamente e di mentalità c'è, deve solo "frenarsi" un po'. Per questo non lo rischia dall'inizio".