Francesco Balzani di Leggo è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Per me il modello Leverkusen non finisce ieri, loro hanno vinto lo Scudetto, pensate se avessimo vinto noi lo Scudetto, della coppa ce ne sarebbe fregato il giusto. L'Atalanta ha battuto anche il Liverpool 3-0 ad Anfield, non minimizzerei il loro lavoro. Il Bayer nel doppio confronto con la Roma ha meritato. Io spero che la Roma diventi come il Leverkusen il prossimo anno. Sono d'accordo che la Roma debba aspirare a essere un grande club, ma sono 4 anni che arriva sesta/settima e vincere uno Scudetto, visto che Serie A e Bundesliga sono più o meno sullo stesso livello, non mi dispiacerebbe. Ieri l'ho vissuta con grande frustrazione, ma non perché potesse esserci la Roma, perché avrebbe fatto una brutta figura con l'Atalanta, ma perché è una frustrazione che mi porto dietro da un anno, perché quella finale lì mi è rimasta e perché Mourinho aveva capito come poter vincere un trofeo anche non giocando bene. Allegri e Mourinho hanno fermato l'Atalanta giocando in un altro modo, facendo giocare male gli altri. Per fare quel tipo di "bel gioco" ci vogliono giocatori di qualità: il Liverpool ce li ha di estrema qualità, Atalanta e Bayer di buona qualità, mentre la Roma non ce li ha. Adesso si apre questa porta della Champions probabile e bisogna arrivare a quella qualità in un anno. Non è la città che può aspettare un altro progetto a tre anni, ne ha già aspettati 15-16, non c'è più tempo. Quindi va raggiunto quel livello, come Atalanta e Bayer, in un anno, che già sarebbe accettabile, poi si fanno altri ragionamenti. L'unica gioia che provo in questi minuti di frustrazione è che il gol di Mancini potrebbe aver eliminato la Lazio dalla Champions, perché secondo me la Roma perde a Empoli, la Lazio vince e vai a pari punti e se la Roma dovesse andare in Champions per quel gol di Mancini sarebbe l'unica piccola gioia che ti puoi conservare. Per il resto io nemmeno la festeggio la Champions della Roma, perché ci arriveresti grazie all'Atalanta. Su Folorunsho spero di no, visto che è laziale dalla nascita. Diakité del Lille piace a Ghisolfi, Kostic è uno della batteria Lucci che è stato proposto, può rientrare nel discorso dell'allargare la rosa. A Ghisolfi consiglio di farsi aiutare. La mia prima domanda a Pinto fu se sarebbe arrivato un altro dirigente e lui con spocchia mi rispose che non c'era bisogno di nessun altro dirigente".