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(05/05/2025) On Air

Andrea Pugliese a Te la do io Tokyo: Allegri è possibile in caso di Champions. Ci sono stati dei contatti negli ultimi giorni

Andrea Pugliese de La Gazzetta dello Sport è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

Perché salgono le quotazioni di Massimiliano Allegri?
"Salgono perché negli ultimi 10 giorni ci sono stati dei contatti tra la Roma Allegri, che fino a 10 giorni fa, almeno da quanto mi risultava, non era mai stato contattato direttamente e si sta provando a cercare di convincere Allegri di accettare un progetto, chiamiamolo così, nuovo. E dov'è il punto di rottura? È chiaro che una Roma senza coppe o a rischio Europa League piuttosto che Conference, diciamo quindi coppe di Serie B, è una Roma che non può andare mai da Allegri. Una Roma che con l'ingresso in Champions vede cambiare profondamente delle prospettive è anche una società che magari ha un progetto un po' più ambizioso e si rende conto che può andare con una carta da poter spendere anche nei confronti di un allenatore come Allegri, che chiaramente ha delle prospettive differenti e anche, immagino, delle proposte sul tavolo, future o attuali e presenti, diverse da quelle della Roma. E quindi negli ultimi dieci giorni è cambiato un pochino quadro. Questo non vuol dire che Allegri sarà sicuramente l'allenatore della Roma ma è una delle ipotesi su cui stanno lavorando. Chiaramente non è la più accreditata, anche se chiaramente sarebbe la migliore in assoluto tra quelle possibili secondo me. Chiaramente un conto è presentarsi con Allegri e un conto è presentarsi con Farioli o Fabregas, con tutto il rispetto per entrambi". 
 
Perciò è vincolato all'entrata in Champions...
"Sì, diciamo che una delle condizioni per potersi mettere al tavolino di Allegri è quella di avere la Champions League, questo sì". 

Senza la Champions League chi è che veramente può essere l'allenatore della Roma? Hanno già deciso, hanno qualcosa in mente oppure ancora ci stanno pensando?
"È chiaro che la Roma non ha un allenatore in mano. Stanno ragionando su alcuni piani. Anche se Ghisolfi ieri ci ha detto cge sarà una scelta importante, anche lì poi non si capisce se con il suo italiano, non essendo ancora perfetto, intendesse sarà una scelta importante o fare una scelta è una cosa importante, che è profondamente differente. Però no, un allenatore non è stato deciso. Lo dimostra il fatto proprio che stanno lavorando su Allegri ma non solo e quindi evidentemente, a meno che non fai come Sabatini ad esempio, che quando doveva prendere giocatori ne bloccava 10 e poi ne portava a casa uno o due, però così sugli allenatori non si può fare, soprattutto se vai su certi tipi di profili. Da quello che so io, fino a due settimane fa c'erano due correnti di pensiero diverse: c'era quella di Ranieri, legata molto a Pioli, che caldeggiava il nome di Pioli, e che viene dato invece in ribasso, ma io sono più convinto che sia Pioli ad avere delle perplessità sulla Roma che non il contrario. Dobbiamo essere anche chiari su alcune cose. La Roma in questo momento è una società che a livello dirigenziale viene considerata con una struttura quantomeno deficitaria dai grandi allenatori, perché mancano delle figure apicali. Al di là adesso dell'inserimento del nuovo CFO, però manca moltissimo: manca un CEO, manca il direttore generale, manca un direttore tecnico, manca un direttore marketing. E quindi magari qualche allenatore dice: "Ma io vado in una società in cui dove mi vado a impelagare, dove vado a finire? Ci sarà Ranieri che farà il dirigente, ma per sua stessa ammissione anche lui non sa cosa farà".
 
Perché la Roma ieri si è affretta a dire che Pioli non fa parte della lista? 
"Forse perché è indispettita da un no da parte sua. Fino a 20 giorni fa non era stato smentito. Evidentemente è cambiato qualcosa nel frattempo. Qualcosa è cambiato e mi viene da pensare che sia più Pioli ad aver avuto delle perplessità, perché a meno che la Roma non abbia già la certezza di portare a casa un profilo più alto di Pioli, come Allegri, e allora dici Pioli no, grazie, andiamo su un profilo più importante. Ma siccome io non ho questa certezza che la Roma abbia chiuso con un profilo di alto livello, mi viene da pensare che se Pioli viene cancellato dalla lista sia cambiato qualcosa nei rapporti e nella contrattazione". 
 
Qual è il budget per l'allenatore? 
"Direi una bugia se dicessi di sapere il budget, non lo so con esattezza. Però mi viene da pensare che sull'allenatore possano o vogliano fare anche uno sforzo, l'hanno fatto con Mourinho all'epoca, insomma, in cui gli davano 7 milioni e mezzo più bonus. Allegri più o meno gira su quella cifra lì. Ma lo dimostra anche De Rossi, che è passato da 500 mila euro a 3,3 milioni, secondo me anche con un azzardo, nel senso che a De Rossi vogliamo tutti bene, però aveva fatto 15 partite, 20 partite, se tu fai quel tipo di contratto ad un allenatore, tra virgolette, neofita o devi essere stra-convinto, e poi la cronaca dei fatti ci ha dimostrato che non era così, o sennò evidentemente hai qualche idea sbagliata di fondo. Però mi sembra che loro non abbiano problemi a poter tirare fuori i soldi. Diverso è poi sui giocatori, perché i giocatori vanno a incidere su tutto un sistema differente e lì appunto c'è il Fair Play Finanziario. Ma se devono fare uno sforzo su un allenatore, io sono convinto che, volendo, se sono convinti o se troveranno la soluzione, potranno farlo, spingendosi fino a cifre tra i 5 e i 7 milioni". 

Per una società come la Roma ci vuole in allenatore molto importante, altrimenti appena la squadra avrà delle difficoltà, la piazza o i media invocherebbero il ritorno di Ranieri...
"Certo, ma lo stesso Ranieri, che farà questo Senior Advisor, dirigente, quello che sarà, non siamo sicuri di quanto possa essere bravo a fare il dirigente, visto che non l'ha mai fatto in vita sua. Siamo sicuri di quello che sa fare da allenatore e mi sembra che lo stia dimostrando anche molto bene, ma se sarà in grado di fare con profitto e in maniera ottima il dirigente è un punto interrogativo, non lo sappiamo. Quindi, per fortuna che ci sarà Ranieri a coprire le spalle eventualmente all'allenatore che verrà, ma poi lo stesso Claudio ci ha detto che preferirà farlo da esterno e non da interno, quindi mi viene da pensare che sia più una figura di consulenza che non un dirigente reale ed effettivo". 
 
Come sarebbe l'eventuale rapporto tra Allegri e Ranieri?
"Secondo me renderebbe le cose molto più semplici, perché se dovesse arrivare un Fabregas o un Farioli Ranieri sarebbe costretto a esporsi molto di più che non nel caso che venga Allegri. Perché Allegri ha già una forza mediatica, un potere un'immagine forte di per sé, non ha bisogno di una copertura o di una difesa, sa fare tranquillamente tutto quello che deve fare, sia dentro al campo che fuori. Fabregas o Farioli, soprattutto a Roma, avrebbero probabilmente bisogno di qualcuno che li accompagni in un percorso che non è semplicissimo. Detto questo, io sono sempre dell'idea che hai deciso di scommettere sul Fabregas o Farioli, non ho capito perché hai mandato via De Rossi. Se devi fare una scommessa ce l'avevi dentro casa, era un allenatore che comunque qualcosa ti aveva dimostrato, nel bene o nel male, facendo degli errori ma fa parte di un percorso di crescita e maturazione, avevi una persona che comunque ti mascherava tanti problemi, perché era un idolo delle folle, quindi su alcune cose ti aiutava anche ad affrontare delle problematiche. Però è stata fatta questa scelta e non si vuole tornare indietro, probabilmente anche perché bisognerebbe ammettere l'errore e mi sembra che questa proprietà faccia un po' fatica da questo punto di vista". 

La ricerca del nuovo dirigente prosegue? Hanno parlato con Antonello e altri ma a oggi la funzione di CEO la sta svolgendo Vitali e manca tutta una struttura societaria...
"Stanno continuando a lavorare per cercarlo. Posso dire con estrema certezza che Antonello è rimasto molto male perché era convinto di essere lui l'uomo designato, salvo poi non essere più contattato. Forse qualcuno ha riportato dei report non perfetti su Antonello, strada facendo, si fidano molto di quello che gli viene riportato da fonti che ritengono attendibili. Antonello non è un uomo di calcio, è un uomo di Conti, ma è anche vero che il CEO non è che deve essere Totti, che invece deve guardare il campo".

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