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(06/05/2025) On Air

Francesco Balzani a Te la do io Tokyo: Per Allegri la Roma deve aspettare, perché non è una prima scelta di quasi nessun allenatore

Francesco Balzani di Leggo e La Gazzetta dello Sport è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

Da circa due settimane si sentono con Allegri, puoi dirci di più?
"Aspettano. Prima c'erano solo smentite su Allegri, adesso qualche smentita ancora resiste vicino ad Allegri, però poi ci sono pure delle conferma sul fatto che invece un contatto, più di un contatto, ci sia stato. Il problema è che oggi la Roma non è la prima scelta di quasi nessun allenatore, parlo di quelli contattati ovviamente. Quindi bisognerà attendere due cose: la prima è che Allegri giustamente vorrà capire che panchine si liberano, perché c'è quella del Napoli, che nonostante tutto, potrebbe liberarsi, più per volontà di Conte che del Napoli ovviamente, anzi solo per volontà di Conte, quella del Milan ancora non si sa che fine farà. E di conseguenza un incentivo per far accettare la Roma ad Allegri sarebbe inevitabilmente la Champions. Ma non tanto perché Allegri vuole giocare la Champions, sicuramente pure per quello, ma perché si prospetterebbe un mercato diverso rispetto a quello quasi a 0, quando parlo di quasi a 0 parlo in entrata, poi con le uscite chiaramente non sarebbe a 0, però è quello che ha paventato più di una volta Ranieri. Quindi si aspetta. Il problema è che mentre aspetti sono stati contattati anche altri allenatori e nonostante poi alcuni nomi possano non essere graditi a gran parte della piazza giustamente, nemmeno questi ti hanno dato certezza. Perché Farioli è stato contattato ed è uno che vuole allenare all'estero, lui in Italia non ci pensa proprio a tornare, quindi quando parliamo di Farioli non è un nome facile, anzi forse più difficile di Allegri. Fabregas abbiamo letto ieri dell'interesse vero del Lipsia. Quindi pure lì non lo so". 
 
Quindi se Allegri sceglie un'altra cosa...? 
"E' un problema. A meno che i Friedkin non abbiano la sorpresona in tasca adesso che sono arrivati in Svizzera e ci dicono "vi porto Klopp", allora va bene". 
 
Su Gasperini?
"Da quello che so, secondo me se viene Gasperini, Ranieri va via. Non perché non gli piaccia Gasperini, gli piace, ma perché ha grosse riserve che possa esportare quel modello dell'Atalanta a Roma, ma l'ha detto anche pubblicamente. Quindi non credo sia una scelta sua. Poi ci sta che, se ti dicono tutti no, ricominci il giro. E quindi vai da Gasperini, magari chiami Sarri, richiami Montella, che non l'hanno più chiamato da novembre, questo almeno arriva da fonte Montella. Però poi è molto probabile che ricominci il giro. Diciamo che oggi la scelta principale è Allegri, ma è anche la scelta più sensata, la scelta più logica, la scelta anche più in linea se dovessi andare in Champions. Il problema è che la Roma non è la prima scelta di tanti allenatori e questo è un problema". 
 
Qual è il primo allenatore che hanno contattato temporalmente?
"Io sono convinto che Ranieri il primo nome che abbia contattato è Conte, però si saranno fatti una risata insieme. Quando parliamo di lista, la lista si screma, non è che i nomi che ha messo sono quelli definitivi, perché sicuramente si è partiti da Ancelotti, da Conte, magari anche dallo stesso Allegri, da questi noni qui e poi si scende. Poi a lui Fabregas per esempio è uno che piace, però te l'ha detto anche lui: Fabregas non sa se è pronto, però gli piace, al contrario di Farioli, per esempio che invece è il nome più spinto da Ghisolfi". 
 
Ghisolfi ha anche altri nomi oltre a Farioli?
"Eh, in Francia, tutti quelli francesi o comunque che sono usciti dalla Francia. Non credo che abbia questi rapporti con i tecnici italiani. Alla scelta esotica non ci credo, cioè Farioli già è una cosa, è italiano, qualcosina qui ha fatto, la proprio esotica di uno che non ha mai allenato non credo. Avrà avallato anche Fabtegas, lui è per questo tipo di allenatore, si trovava bene con De Rossi. Che lui proponga non lo so, però ho dei dubbi, perché anche sul mercato dei calciatori abbiamo visto le proposte erano sempre le stesse e arrivavano sempre dalle stesse parti. Abbiamo parlato per due mesi dei giocatori del Rennes e del Nizza. Uno purtroppo è arrivato, l'altro stava per arrivare, che era Boga, e meno male che non è arrivato, perché voleva dire che vendevano Dybala. Però sempre da lì si attinge". 
 
Allora non c'è tutta questa fantasia...
"La fantasia magari c'è, ma poi ti manca il contatto, ti manca il rapporto, a volte il numero di telefono. Ranieri queste cose ce le ha tutte, quando chiama rispondono tutti. Poi Conte gli risponde in un certo modo, Allegri magari gli risponde in un altro, ma perché sono due situazioni diverse". 
 
Ma quindi quest'anno, quando ti trovi con la scelta di De Rossi esonerato, che contributo ha dato?
"Lui faceva il nome di Terzic, che è uno che gli piaceva. Però Terzic non verrà più perché è stato trattato un po' male dalla Roma all'epoca. È uno dei nomi che avevano contattato seriamente. È un po' quello che è successo con Antonello, quello che è successo con altri dirigenti, ed è successo pure con qualche allenatore. Poi è arrivato Juric perché lì vince la corrente di Souloukou. Prima ancora avevano chiesto a Pioli di non partire per l'Arabia, pure quella era un'altra idea della Souloukou. Si è fatto tutto in 2 giorni". 
 
E Ranieri?
"Ranieri è un'idea del popolo. Cioè Ranieri esce fuori quando i Friedkin vedono che non si sono alternative e si accorgono che molti chiedevano Ranieri: perché chiedono Ranieri? Perché Ranieri era l'unico che ti poteva fare questo tipo di miracolo. E allora si sono convinti, magari su consiglio di qualche amico romano sicuramente. Però Ranieri è arrivato per ultimo, dopo tanti alti. Montella stesso lo volevano, poi lui non poteva liberarsi". 
 
Poi però c'è stato il mercato di gennaio con quei 5 giocatori...
"Di quelli, Rensch è l'unico nome che era già indicato e poi Ranieri lo ha sposato, la Roma lo voleva già con De Rossi". 
 
Ma quindi Ghisolfi come ha aiutato Ranieri e la Roma?
"Se vogliamo essere buoni, non l'ha penalizzata ma non l'ha neanche aiutata. Cioè quello che sta succedendo oggi, che è qualcosa di clamoroso, perché per me se la Roma arriva in Champions è un gradino sotto il Leicester come miracolo, è tutta roba di Ranieri, Ghisolfi non c'entra niente. Il mercato di gennaio della Roma è un mercato da 5. Perché noi parliamo sempre dei giocatori che hai preso, ma tu perdi comunque Hermoso, che era un giocatore quasi titolare, poi Le Fée, che per carità, è quello che è, però non è acquisti il grande sostituto, perché Gourna-Douath sta giocando quei 20 minuti a partita perché in questo momento è quello che corre di più e va bene, ma non hai sostituito questi calciatori, non hai migliorato la rosa. Tu prendi Nelsson che è un giocatore che ci siamo dimenticati come è fatto, Salah-Eddine è un altro. Quindi una mano non l'ha data. Magari, ecco, ha lasciato fare a Ranieri, questo sicuramente è anche un segno di intelligenza quando uno ammette i suoi limiti e quindi sulla gestione sportiva gli ha fatto fare come voleva. Per esempio, Dybala e Paredes li ha fatti giocare, nonostante fossero sul mercato in quel momento. Ricordo anche che si parlava di rivoluzione, non è che ne parlavamo noi, dopo Como". 
 
Pensi che i Friedkin daranno un ruolo operativo a Ranieri?
"Questo è uno dei temi. Questa visita dei Friedkin, che vediamo quando arriverà, io credo a ridosso di Roma-Milan, non prima, adesso ci sono dei giri in Europa da fare per loro che hanno altri interessi giustamente, però ecco il nodo principale è anche il ruolo di Ranieri. Perché se Ranieri ha un ruolo dirigenziale, vuol dire che lo stanno ad ascoltare anche sull'allenatore e quindi siamo tutti un po' più tranquilli, ma se cominciamo a vedere qualcosina di diverso... per me è quella la preoccupazione. La prima cosa che devi fare, finita Roma-Milan, che è l'ultima di Ranieri, in la curva e lo stadio faranno una coreografia, si parla di una giornata particolare, è andare da Ranieri e dirgli "tu sei il presidente della Roma" o una cosa del genere presidente, tipo Marotta. Se lui ti porta in Champions, tu gli devi dare la presidenza, che vuol dire "Decidi tu, noi ce ne ritorniamo in America e decidi tu, perché quello che hai fatto tu quest'anno vale più di uno scudetto". La Roma non perde da prima di metà dicembre col Como, pensa quanto stava indietro, perché oggi sta ancora lì a combattere con Lazio e Juve, e non mi sembra la Juve nella sua annata migliore, così come la Lazio non mi sembra una grande squadra". 
 
Se la Roma non va in Champions League sei sicuro che Allegri non viene?
"Sicuro no, dipende dalle offerte. Lui non sta fermo un altro anno, all'estero non ci va. Quindi alla fine del campionato, se nessuno lo chiama, lui potrebbe pure accettare la Roma in Europa League. Ma se lo chiama il Milan, lui va al Milan, anche senza l'Europa". 
 
Ma lui è uno di quelli che ancora ha voglia di vincere?
"Sì, basta vedere la finale di Coppa Italia della Juve dell'anno scorso, lui è uno che vuole vincere, è uno di quelli malati per la vittoria. Poi son d'accordo che ci vogliono i giocatori, ma lui nella Juve l'anno scorso non ce ne aveva così tanti e il percorso potrebbe essere simile a quello, ovvero: con la Champions tu avresti soldi da spendere, quindi un mercato lo potresti fare, lui sa anche che a Roma non si può fare il mercato che faceva la Juve negli anni d'oro, o che farà il Napoli, sa che non partirebbe in prima fila, però almeno in seconda fila ci vuole stare". 
 
La Juventus dell'anno scorso però la squadra ce l'aveva.
"Sì, però c'era Rabiot con un piede fuori, ha lanciato tanti giovani, come Yildiz".
 

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