Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Quale sarà l'allenatore della Roma? Per me Gasperini. L'intervista uscita a mezzanotte su Repubblica il giorno prima della conferenza stampa? Come strategia comunicativa, secondo me è perché ha cercato lì nell'intervista di parlare più dell'allenatore rispetto a quanto ne volesse parlare in pubblico. È stata messa a mezzanotte per un discorso editoriale, credo che pure altri giornali quando l'hanno intervistato hanno fatto la stessa cosa, perché a quel punto non veniva rilanciato dagli altri giornali. Detto questo, sposta poco la conferenza, anche perché la cosa del primo luglio, abbiamo visto, è messa lì, perché poi dopo io ho iniziato a ragionare 'Che vuol dire primo luglio?' e ho pensato al Mondiale per club e a tante cose, ma lui ha detto che l'allenatore è preso, è quella la grande novità. Il verbo che usa poi me lo dovrei rivedere, perché lui dice 'è stato scelto'. Cioè lui fa capire che ce l'hanno, che l'hanno scelto e quello mi fa pensare che sta sotto contratto, per forza, perché lui non può dire 'lo abbiamo già messo sotto contratto', perché la Roma avrebbe fatto, anche se si fa una cosa che lui non può pubblicizzare mettendola per iscritto su un giornale. Quella è l'unica cosa che mi sposta. Poi per quelle sulla rosa lui è stato furbo a rispondere in quel modo, che vuoi che ti risponda, sentendo che il mercato è vincolato pure Le Fée, se viene promosso o no, e a tante altre cose? Ti dice che se siamo arrivati a essere i migliori nel girone di ritorno, vuol dire che tutti scarsi non sono. Ed è quello che mi preoccupa perché non è che io dico che sono scarsi, ma che la Roma va rivista completamente in tanti ruoli. Il passaggio su Totti nell'intervista? Si è voluto un po' staccare dal problema perché sa che questi non ci stanno pensando... Molti hanno detto gli ha fatto del male, secondo me non gli voleva fare del male, probabilmente ha detto la verità, che Francesco ancora non ha deciso quello che vuole fare. A lui piacerebbe stare nella Roma, ma la storia del patentino da allenatore è vera: lui si è arreso subito, vuol dire che non ha le idee chiare, come la storia del manager calcistico. Lui dei giocatori importanti li ha consigliati, penso a Retegui per primo, come centravanti della nazionale. Però ha un po' mollato tutte queste cose in attesa di un ruolo solo nella Roma, perché secondo me non aspetta altro, perché lui poteva entrare pure in Nazionale ma non ci è entrato. Può fare altre cose, fa solo cose che riguardano la sua persona per ora, perché non sta facendo una carriera o come manager, o come allenatore o come dirigente. Se sono più o meno fiducioso rispetto a un anno fa? Se c'è l'opzione Champions, dico meglio quest'anno, sennò dico che vorrei tornare all'anno scorso e reimpostare tutto, perché l'anno scorso io sapevo che potevo spendere 120 milioni, quest'anno da come dice Ranieri è un prendi e metti, prendi e metti, lasci uno e prendi un altro. L'anno scorso nessuno aveva detto che non si faceva mercato, qua c'è l'allenatore che diventa dirigente che te lo dice da mesi e a gennaio ha chiesto due giocatori e gli hanno quelli che abbiamo visto. È disastrosa la situazione. Se mi dici prendo Mourinho, prendo Ancelotti, prendo Klopp, prendo Allegri, allora direi che vedo qualcosa di meglio, ma io ancora non so l'allenatore, l'allenatore che diventerà dirigente pure oggi mi ha detto che non faranno mercato, che non la rivoluziono, allora io sto peggio. L'anno scorso dai la squadra in mano a Conte e con un dirigente come Sartori e vedi come la facevi con quei 120 milioni. Mi preoccupa molto questo mercato, per me è fondamentale quest'anno".