Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Speriamo che sia una giornata epocale. Ho visto Ranieri in una veste alla Boniperti, che è già un passo in avanti. Di fatto fa il presidente. Poi si è capito chiaramente che Ghisolfi l'ha segato lui, dicendo che serviva qualcos'altro. Ora bisogna vedere il come serve questo qualcos'altro: se viene un direttore sportivo vero o uno che sa lavorare nell'ombra come può essere Massara o addirittura più dal basso. Io ancora spero che venga uno come D'Amico, un profilo importante, anche uno come Giuntoli, che non è che ora è diventato scarso tutto insieme. A Gasperini almeno un paio di colpi gli sono partiti. A un certo punto, quando gli hanno chiesto della squadra, lui che aveva parlato di zoccolo duro, poi ha detto "Ma che possiamo giocare con gli stessi?", gli è uscita proprio secca, gli stessi. Tanto è vero che si è accorto pure lui che era andato oltre e ha detto "Non è che per questo sarà una rivoluzione", però gli era partito ormai il colpo. Lì ha dato un messaggio importante. Su Pellegrini gli ha fatto l'assist Ranieri. Quando ha detto che il suo pregio è il lavoro c'è qualche giocatore che mentre ascoltava è crollato. La parola lavoro non è che si sentiva spesso da queste parti, l'ha detto 2-3 volte. Ghisolfi lo hanno fatto sparire con la bacchetta magica. Gasperini i giocatori li ha chiesti, quando ha detto "gli stessi" io ho pensato "menomale". Lui ha detto che vuole un nucleo forte, una squadra che sia tale, ma nel momento di parlare dei giocatori poi ha detto che non si può giocare con gli stessi. Le parole su Soulé? Se vuole giocare lì, deve correre. Pensate cosa gli può dire di persona se in conferenza ha parlato così".