Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Dato l'accordo che hai con la Uefa tu devi raggiungere degli obiettivi ogni anno fino al 2026 e quest'anno c'era bisogno di una serie di plusvalenze. Eri appeso a quella di Abraham perché era un po' l'ultimo miglio da compiere. Non credo che con l'operazione Abraham la Roma abbia raggiunto l'obiettivo, ma credo che ci si sia avvicinata di parecchio. Credo che alla fine lo sforamento sia di qualche milione. L'esclusione dalle coppe era una sanzione legata all'essere lontanissimo dall'obiettivo, sono le punizioni estreme per chi ha i bilanci completamente sballati. La Roma non è a quei livelli, però è al limite. Per cui io mi aspetto una multa. La Roma comunque qualche operazione precedente l'aveva fatta: per esempio Zalewski, il cui incasso era tutta plusvalenza. La Roma ha corso il rischio che Abraham le rimanesse sul groppone. Vendere Ndicka ti garantiva una ricca plusvalenza e buona liquidità di cassa per fare mercato dal 1° luglio, ma se non ti arriva un'offerta congrua è chiaro che ci ripensi.
Fiducia anche nei Friedkin? No, io non mi esprimerei così. Ai Friedkin faccio i complimenti per aver fatto finalmente una scelta di calcio dopo tante cose sballate che hanno fatto. Questo glielo riconosco. L'hanno fatto tardi ma hanno fatto una scelta corretta. La passata stagione l'avevi cominciata con un allenatore agli esordi e con un direttore sportivo altrettanto inesperto. Quest'anno cominci con un dirigente come Ranieri, un ottimo allenatore di grande esperienza come Gasperini e un direttore sportivo bravo come Massara, che ha dimostrato il suo valore al Milan. Quindi parti con premesse migliori rispetto all'anno scorso".