Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Dal punto di vista della Roma, organizzare questa intervista interna a Gasperini è stata una buona operazione, perché hai disinnescato una bomba e le eventuali polemiche. Dal punto di vista della società, il fatto che il tecnico si sia prestato a fare dichiarazioni che non la mettono in particolare difficoltà è un fatto positivo. Noi però stiamo dall'altra parte. Noi dobbiamo anche interpretare le parole di Gasperini. Mi pare evidente che ci sia stata una dialettica anche rude all'interno della Roma sul mercato. Io per tutto luglio e l'inizio agosto ho ripetuto un concetto che poi a un certo punto non è stato più tanto vero secondo me e cioè che avevamo una triade al comando della Roma, Ranieri, Gasperini e Massara, che lavoravano tutti nella stessa direzione, con il tecnico che indica le caratteristiche dei giocatori e il direttore sportivo che va a prendere i giocatori secondo quelle indicazioni. E a luglio grossomodo è andata così. Poi c'è stato il famoso blocco di agosto, di cui Gasperini si è lamentato anche pubblicamente, in cui non sono arrivati giocatori. Poi nel finale abbiamo assistito a un tentativo quasi disperato di Massara di prendere qualcuno e lì secondo me il ds si è staccato dalle indicazioni del tecnico e questo è dimostrato dal fatto che alla fine Gasperini ha detto che piuttosto che prendere i giocatori che gli erano stati proposti nelle ultime ore di mercato, ha preferito restare così, perché era gente che non gli serviva.
Per cui lì dentro qualcosa è successo. Loro sono stati bravi a ricompattare tutto e faccio loro i complimenti, però non ci venissero a dire che non c'è stata nessuna divergenza, perché non ci credo. Quello che è successo ad agosto non può lasciare soddisfatto Gasperini. E Gasperini ha detto che gli serviva qualcosa di più in attacco. Infatti il mercato della Roma per difesa e centrocampo tutto sommato si può accettare, ma per il reparto offensivo c'è un buco, perché manca l'attaccante esterno che era la priorità e Gasperini, pur facendo quello che naviga nella stessa direzione della società, lo ha detto.
Le parole su Dovbyk e Pellegrini? Doveva dirle, doveva fare per forza buon viso a cattivo gioco. Da Gasperini non ho sentito fare una sola osservazione dal punto di vista tecnico su Pellegrini e questo mi fa pensare che lo ritenesse avulso da questo progetto. Ha sempre parlato del fatto che dovesse andare via, segno che non rientra nei piani tecnici. Su Dovbyk ha fatto dei discorsi diversi, dicendo che lavora e si impegna. È fuor di dubbio che non è conforme ai suoi desideri, del resto gli preferisce Ferguson, però secondo me ci può lavorare, anche perché ha due centravanti, quindi non ha scelta, mentre nel ruolo di Pellegrini c'è abbondanza.
Parametri zero? No, lascerei perdere. Piuttosto che andare a prendere gente da verificare, resto come sto, come ha detto Gasperini. La Roma ha sborsato circa 12 milioni, io mi sarei aspettato almeno una trentina. Starei attento a caricare d'attenzione il prossimo mercato di gennaio, inviterei tutti a concentrarsi sul campo e sulle partite, perché a gennaio i fuoriclasse difficilmente arrivano, non mi farei illusioni. Se appena finito il mercato estivo, sono già proiettato a quello di gennaio, significa che questo mercato estivo non ha funzionato o comunque è incompleto, quindi la sufficienza non posso darla. E mi pare che Gasperini, in termini soft, abbia detto questo".