Aldair è stato ospite in studio in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
Sei uno dei giocatori più importanti della storia della Roma, sei d'accordo?
"Penso di sì. Nella storia della Roma sono passati tanti grandi calciatori e penso di poter essere incluso fra tutti questi grandi".
Presto uscirà un docu-film sulla tua vita
"Sì, racconterà da quando ero ragazzino, sono uscito da Bahia e sono andato a Rio de Janeiro e ho iniziato col Flamengo e poi tutta la mia storia nel calcio".
Ai tempi si diceva che tu odiassi Zeman. Ci racconti la verità?
"Saluto il mister, sono stato a trovarlo sabato scorso, sta meglio e sono contento. Ho discusso un po' con tutti gli allenatori, sono cose che succedono: gli allenatori la pensano in un modo e i calciatori in un'altra, si parla e si discute e così è stato anche con Zeman. Però l'ho sempre rispettato".
La finale di Coppa dei Campioni col Benfica
"Forse quella è la partita che mi ha portato a Roma. Ottavio Bianchi venne a vedere la partita, poi Viola e Mascetti parlarono con Eriksson e sono venuto a Roma".
Cosa hai provato andando sotto la Sud per festeggiare i tuoi 60 anni e com'è il legame con il tifo della Roma?
"Il legame è per tutti gli anni che ho passato in questa società. Penso che il rispetto che ho avuto nei confronti del club e dei tifosi ha portato poi i tifosi ad avere questo affetto verso di me anche se sono passati più di 20 anni. Forse se fossi rimasto un altro po' mi sarei commosso, ci sono tanti bei ricordi".
La squadra dello Scudetto poteva vincere qualcosa di più?
"Sì, potevamo vincere di più. Penso che per quei 2-3 anni viene quasi da piangere perché tutti noi quando ci ritroviamo diciamo che si poteva fare qualcosa di più. L'anno dopo lo scudetto abbiamo sbagliato 2-3 partite che non si potevano sbagliare, con squadre medio-piccole. Speriamo che la Roma di oggi non perda punti in quel tipo di partite".
Qual è stata la Roma più forte in chi hai giocato?
"Quella dello Scudetto e degli anni successivi, quei tre anni con Capello. Prima avevamo faticato parecchio".
Ricordi quel 4-5 contro l'Inter, con Ronaldo protagonista?
"Si, lui nello spazio era velocissimo. Si è parlato tanto della difesa alta, però in realtà poi abbiamo preso gol su calcio piazzato, quindi era la marcatura a essere sbagliata. Fu una bella partita".
Un ricordo della cavalcata in Coppa Uefa nel 1991
"Ci fu il Benfica alla prima partita e me lo ricordo bene perché mi spaccarono lo zigomo e mancavi per diverse partite. Fu una cavalcata bellissima, l'abbiamo persa per poco".
Ne avete vissute contro la Juve
"Contro la Juve mi è successo di tutto...".
Hai un rimpianto o qualcosa che faresti in maniera diversa?
"L'unica cosa che cambierei è all'inizio, ho fatto tante infiltrazioni alle ginocchia e questo mi ha condizionato parecchio".
Quando avete pensato che il 2000-01 era l'anno giusto?
"Quella eliminazione dalla Coppa Italia ci causò parecchi problemi, ma in senso buono, perché ci ha dato la spinta a darci una svegliata. Penso che durante il campionato poi la squadra diventasse più convinta di domenica in domenica. La mentalità di Capello è stata molto importante, il modo di lavorare è stato molto importante".
È vero che Mazzone voleva scambiarti con Festa e che stavi per andare al Parma o è una leggenda?
"C'è stato un momento in cui tutte e due le cose potevano verificarsi, però sono cose che succedono, cose passate. C'è stato anche un anno durante il periodo di Zeman in cui sarei potuto andare all'Inter, l'ultimo anno".
Facciamo un gioco: ti dico due nomi di difensori della Roma, quello che scegli poi sfida il successivo.
Mexes o Manolas?
"Mexes".
Mexes o Zago?
"Zago".
Zago o Chivu?
"Zago".
Zago o Benatia?
"Zago".
Zago o Mancini?
"Zago".
Zago o Smalling?
"Zago".
Zago o Marquinhos?
"Marquinhos è diventato un grande ma quando stava qui era ancora giovane, per cui dico Zago".
Zago o Rudiger?
"Zago è stato poco qua ma ha fatto molto bene, per cui continuo con lui".
Zago o Juan?
"Juan è della mia stessa scuola, il Flamengo, però ha avuto tanti infortuni. Dico ancora Zago".
Zago o Samuel?
"Walter era molto concentrato in partita. Dico Samuel".
Samuel o Aldair?
"Samuel".
Tra Samuel e Zago chi era più duro con gli attaccanti?
"Con loro la palla passava e l'attaccante no, tutti e due erano duri, forse Zago un pochino di più".
La differenza del campionato italiano riaperto a quando giocava lui
"Quando sono arrivato, il campionato italiano era il migliore del mondo, gli attaccanti più forti del mondo erano qui".
Balbo, Voeller o Batistuta?
"Tutti e tre forti, ho avuto la fortuna di giocarci insieme e contro. Penso che Batistuta era quello che mi faceva girare di più la testa quando ci giocavo contro e mi ha fatto piacere quando è venuto alla Roma".
Tu hai passato la fascia da capitano a Francesco Totti
"Io ero uno dei più grandi della squadra. C'erano state delle votazioni, io ho deciso di darla a Francesco perché vedevo che poteva diventare un giocatore forte e poi perché, essendo romano, poteva darci quella spinta giusta, avere più responsabilità nel club e diventare quello che è diventato".
Un altro gioco: prendendo giocatori della Roma di ogni epoca, creiamo quello "perfetto".
Il piede destro migliore?
"Batistuta".
Il piede sinistro migliore?
"Montella".
Il colpo di testa più forte?
"Batistuta era molto forte, aveva una botta impressionante".
La migliore difesa del pallone?
"Emerson".
Il fisico più forte?
"Candela".
La velocità?
"Caniggia".
Il giocatore più intelligente tatticamente?
"Tommasi sapeva come mettersi in campo, era molto intelligente".
Il dribbling più bello?
"Cafu".
Il tiro più potente?
"Totti tirava molto forte da tutte le parti".
Il più tecnico?
"Il più tecnico e il più matto è stato Cassano".
È vero che Cassano faceva sempre scherzi?
"Lui rispettava poco nello spogliatoio. Forse solo me, Cafu e quelli più grandi, mi diceva "vecchio, rispetto solo te, sono più forte di tutti gli altri, non puoi dire queste cose pure a Batistuta e a Totti".
Un parere su Wesley?
"Nel Flamengo l'ho visto spesso, in Brasile stava giocando molto bene. In Italia non è facile, è un calcio molto diverso. All'inizio ci ho parlato un pochino e aveva le gambe pesanti per l'allenamento, che è molto diverso. Nelle ultime partite poi l'ho visto bene a sinistra. Lui è bravo a spingere, deve imparare a difendere un po' meglio".
Ancelotti CT del Brasile?
"Penso che tutti in Brasile abbiano pregato che arrivasse un allenatore così, ci aspettiamo di andare in fondo nel Mondiale".
Il calcio brasiliano non è più il più forte, come mai?
"Ci sono tanti motivi, magari ora i ragazzi escono prima dal Brasile. Ci sono molti ragazzi forti, penso che Ancelotti possa sistemare la difesa".
Gli allenamenti di Zeman e Gasperini?
"Con Zeman abbiamo sofferto tanto (ride, ndr)".
La Roma di Gasperini?
"La Roma non ha fatto grandi partite e non è che abbia giocato così bene, però ha portato a casa i risultati, per cui vuol dire che ha carattere, che ci crede sempre e questo è importante. Non è facile per un allenatore arrivare alla Roma e dopo 4-5 mesi essere lì in alto in classifica".
L'attaccante che ti ha messo più in difficoltà?
"Ronaldo, ti passava sopra".
Romario quant'era distante da Ronaldo?
"Romario è stato un attaccante fortissimo, lui giocava molto sugli sbagli degli avversari, stava più fermo, molto forte in area. Ronnie partiva da metà campo e faceva gli slalom".
Meglio senza o con Var?
"Credo sia meglio con, se vale per tutti. Se c'è un fallo come quello con il Napoli e non viene fischiato allora poi diventa un problema l'interpretazione degli arbitri".