Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Per me Raspadori non è un centravanti, è una seconda punta. Già per considerarlo un'alternativa a Dovbyk ci vuole molta fantasia secondo me. Nel senso che, se non gioca Dovbyk e gioca Raspadori, devi cambiare il modo di attaccare. Qua finché non si muove Dan Friedkin non si chiude. Quando parliamo di Napoli la differenza sostanziale la fa il presidente. Questo non produce più film, si occupa del Napoli e basta. E anche la scelta corretta del direttore sportivo e dell'allenatore di riferimento dipende dal fatto che De Laurentiis è uno che sta sul pezzo dalla mattina alla sera, tutto da lì dipende. Tra l'altro sugli allenatori facevo già notare che lui ha preso la squadra dalla Serie C e di volta in volta ha preso l'allenatore di livello per il campionato che svolgeva e se l'è portato avanti e di volta in volta ha portato tutti allenatori se non top assoluti ma poco ci manca. Perché ha potuto fare questo? Perché se ne occupa, se ne occupa a 360 gradi. De Laurentiis quello che ha promesso, quando l'ha promesso, l'ha sempre mantenuto. Io mi ricordo quando il Napoli ripartì dalla Serie C, France Football mi mandò a Napoli a fare il servizio e nell’occasione parlando parlai con De Laurentiis e lo mi disse "io in 5 anni porto il Napoli in Europa". E al quinto anno ha portato il Napoli in Europa. Dopo, lo Scudetto non l'ha mai espressamente promesso,. però ha sempre promesso una squadra di vertice che se indovina la stagione poteva arrivarci e alla fine l'ha fatto. È uno che ha le idee chiare, ma poi quello che ha in mente lo realizza. Qua invece ci sono chiacchiere su chiacchiere, passano gli anni e restano solo chiacchiere".