Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Sulla conferenza stampa di Juric ho avuto un'impressione a caldo appena finita e un'impressione un po' diversa 10 minuti dopo, riflettendoci. A caldo la cosa che mi ha colpito di più è il fatto che Juric si facesse parecchio il pompiere, nel senso che "Va bene, va tutto bene, ci sono stati gli screzi, le cose, ma almeno ci siamo chiariti", insomma, tutto quello che ha detto. Una cosa che stride molto con l'idea che mi ero fatto io di Juric, cioè di uno sanguigno, se necessario anche polemico, che fosse anche lui il primo non dico a menare le mani ma a litigare se necessario. E questa cosa mi ha un po' colpito, non dico deluso, ma sorpreso. Poi però, riflettendoci qualche minuto, mi sono venute in mente alcune cose. Ad esempio che lui non abbia nascosto minimamente quello che è successo, ha detto pane al pane e vino al vino. Addirittura ha usato la parola violenza. Normalmente noi siamo abituati a sentirci smentire tutto e qua lui non solo non smentisce, ma usa i termini più appropriati, perché si vede che lì le mani sono state alzate, c'è poco da fare. Quindi il fatto che lui non abbia assolutamente nascosto ciò che di grave è successo. Ma un'altra cosa mi ha colpito: quando lui ha detto che ognuno deve fare il suo mestiere: "Io faccio l'allenatore e devo mettere i giocatori in campo, il medico deve curare i giocatori e i giocatori devono pensare a quello che devono fare in campo, non ha citato altre componenti, non ha citato per esempio i dirigenti, avrebbe potuto dire: "Poi ci sono i dirigenti, il presidente...". Probabilmente lui si è reso conto di essere da solo, assolutamente da solo, con la squadra e, con tutto che ci sono divergenze di vedute, che la squadra magari non ha accettato l'esonero di De Rossi, magari non accetta il suo calcio, comunque lui prende atto del fatto che c'è la squadra e ci sono i giocatori, non c'è nient’altro. Di fronte a questa situazione che fai? O te ne vai o provi a rappattumare la situazione e andare avanti e lui ha scelto questa seconda strada, che io capisco anche da questo punto di vista. Quindi se come prima impressione mi veniva da dire "Ma che sta a dire questo?", invece poi, riflettendoci, forse lui nella situazione in cui si trova, l'unica cosa che può fare è provare a riconciliarsi con la squadra, con tutta la difficoltà naturalmente, perché mica è detto che ci riesca, perché se poi domani sera perde un'altra partita sono tutte chiacchiere inutili. Col Torino i giocatori o danno tutto o altrimenti non so che può succedere a questi. Se non danno tutto nemmeno col Torino poi non credo che il tifoso se la prenda con Juric. Poi alla fine non basterà più andare davanti alla telecamera e parlare di lavoro... ma che lavoro: tu in campo devi farti rispettare".