Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Gli interventi previsti a gennaio? Tu puoi pure rivendicare di aver speso 120 milioni alla campagna estiva, ma di fatto la rosa rimaneva e rimane con grandi contraddizioni, grandi deficienze, proprio a livello tecnico, perché se tu nel mercato di gennaio mandi via cinque giocatori e ne prendi tre, vuol dire che è una mezza rivoluzione, perché il mercato di gennaio normalmente e non è così numeroso, proprio a livello di spostamenti. Certi mercati li fanno le squadre che magari si trovano invischiate nella zona retrocessione, si rendono conto che c'hanno una squadra che non si può salvare e allora corrono ai ripari e prendono 4/5 giocatori, assistiamo a queste cose a volte. Ma la squadra che ha la rosa già forte fa uno o due ritocchi al massimo e basta. Quindi vuol dire che tutto sto lavoro completo nel mercato estivo non era stato fatto e che chi criticava il mercato non era un visionario. Tornando all'allenatore, da un punto di vista squisitamente tecnico a me uno come Mancini non è che dispiaccia, ma il problema di Mancini, oltre al fatto del trascorso laziale eccetera, è che Mancini è abituato ad avere alle spalle gente forte che lo protegge, in tutta la sua carriera, da giocatore e da allenatore. Prima aveva la presidenza della Sampdoria che era una presidenza forte, che lo fa lo faceva sentire coccolato, alla Lazio ha avuto Cragnotti, la Gea, ricordiamoci pure come ha cominciato ad allenare Mancini. A Roma sarebbe solo, forse per la prima volta nella sua carriera nel mondo del calcio".