Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Ieri Gasperini ha detto che non gli era mai successo di avere una squadra così stanca con le partite ravvicinate e questa è l'unica preoccupazione sua, perché il lavoro sta funzionando: gli regge il portiere, i risultati gli vengono, per cui è soddisfatto. Il problema è che deve riatletizzare almeno il 40% della rosa che non è abituata a questi sforzi. Di Svilar ne hai uno, ma non è che hai solo campioni, hai dei giocatori normali che non erano abituati a questi sforzi e lui li sta abituando a questi sforzi e li sta portando in condizione, per fortuna intanto arrivano i punti.
Dovbyk non mi convince, mi è piaciuto di più Ferguson, che non ha sbagliato un pallone, mentre Dovbyk ha faticato per tenerli, poi vedo che sta facendo dei progressi e ha fatto gol di testa, che per me è una sorpresa grandissima. Ieri dei singoli mi è piaciuto veramente solo Svilar: il campione lo vedi, in una partita difficile ha messo due pezze. Dopodiché è finita 2-0 e sono contento, non voglio parlare di fortuna. Degli altri quasi nessuno mi è piaciuto. Se Celik è il migliore della difesa questo fa capire che gli altri avevano problemi. Il centrocampo non faceva filtro perché né Koné né Cristante stavano in piedi, i laterali sono andati uno peggio dell'altro, Tsimikas è entrato malissimo. Pisilli dopo gli errori dell'altro giorno non è nemmeno entrato, Ferguson a Nizza era entrato male ed è entrato nella panchina: lui dai giovani vuole che entrino bene. Tsimikas invece non è al 100%. Belghali del Verona è un bel giocatore per quelle cifre. Giovane e Orban me li metterei in rosa tutti e due.
Gasperini alla fine ha fermato pure lui il mercato, sperando in gennaio, e intanto piano piano sta recuperando giocatori. Ecco perché è contento dei risultati, perché in questo momento sono fondamentali. Ndicka e Mancini sono stati in difficoltà per la stanchezza, è normale. Quando ha segnato Dovbyk ho detto "menomale". Dopo però vedevo giocare il Verona e ho capito che era per la stanchezza e speravo nel secondo gol che finalmente è arrivato e se lo facevi prima poi poteva finire in goleada.
Tutti i giocatori si sono sacrificati e Gasperini di questo è contento, la squadra lo segue, ci sono elementi molto positivi. Gasperini ha corso più di tutti ieri, urlava a tutti. Gli allenatori in testa sono quelli: Allegri, Conte e Gasperini, che non badano al divertimento ma al risultato.
Gasperini sabato aveva detto che Dovbyk stava migliorando tecnicamente ma lo aveva sfondato tecnicamente, però poi gli ha dato la maglia da titolare. Lui se deve far giocare uno fa giocare Dovbyk perché è della Roma. Lui sa bene che in futuro dovranno mettere mano a diversi reparti. Ieri uno dei migliori è stato Celik, che è a scadenza. Anche Pellegrini e Dybala sono in scadenza e sono tutti e tre ruoli fondamentali. Poi ci sono Ferguson in prestito con riscatto alto e Tsimikas in prestito secco. Dovrai intervenire sul mercato l'anno prossimo, devi prenderne tanti, 6 non ti bastano. Lui punta a portare la squadra in Champions per migliorare i conti, in modo da non vendere quelli forti e fare operazioni giuste in entrata. Ieri dal 1' dei nuovi ha giocato solo Wesley. Questo vuol dire che conti ancora sul lavoro di Ranieri.
Per me Roma-Lille è la partita più importante della settimana, perché Gasperini vuole togliersi il prima possibile la questione della qualificazione in Europa League per poi gestire le forze e concentrarsi sul campionato. A centrocampo giocherà sicuramente Koné, se non gioca vuol dire che lo ha chiesto lui. Purtroppo lì non puoi mettere nessun altro: Pisillo ha capito che non può metterlo, El Aynaoui secondo me lo mette solo con Koné, perché con il marocchino e Cristante sarebbe una formazione ballerina. Se la difesa non va bene è una questione di gruppo, ieri il centrocampo non faceva filtro, la Roma non arrivava mai sulle seconde palle. Quelli del suo blocco fisso sono pochi, 5-6, che fa giocare sempre.