Questa l'apertura di Mario Corsi nella puntata di Te la do io Tokyo del 3 novembre:
"I primi 35 minuti pensavo non fosse nemmeno la Roma: intensità pazzesca, pressing alto, sei uomini costantemente nell’area avversaria. Sembrava un’altra squadra, poderosa, spettacolare.
Ma se non segni, tutto questo diventa inutile: per vincere bisogna fare gol, non se ne esce. Nel secondo tempo invece calo netto e inspiegabile, abbiamo sofferto tanto. Quando viene meno l’intensità fisica, emerge la qualità tecnica e lì la Roma soffre. Gasperini ieri merita un voto altissimo in pagella: la Roma è stata bellissima, intensa e aggressiva come non mai. Ma una punta vera, che lui consideri all’altezza, serve eccome. Un pareggio ci poteva stare, ma alla fine abbiamo perso. E non capisco chi dice 'bella partita, ci può stare': no, non ci può stare. Basta con questa mentalità, bisogna cambiare approccio. Secondo me è un’occasione persa, perché il Milan era in difficoltà, con tanti titolari fuori. Per quello che si è visto nel primo tempo, dovevamo vincerla.
Detto ciò, è un risultato che non compromette nulla, non ha un impatto grave sul cammino della Roma. Se la squadra riuscisse a mantenere le prestazioni dei primi 35 minuti, può arrivare davvero in alto o comunque giocarsela con chiunque. Poi c’è il 'caso Dybala': oggi tutti ce l’hanno con lui, ma solo a Roma si attacca il più forte della squadra. I rigori si possono sbagliare, la prestazione non è stata buona, è vero se poi si vuole discutere sui problemi fisici sono evidenti."











